lunedì 9 aprile 2012

Grazie Miriam Mafai!




E' morta oggi, all'età di 86 anni Miriam Mafai, una donna libera e combattiva.
Nata nel 1926 da una coppia di noti artisti italiani, il pittore Mario Mafai e la scultrice Antonietta Raphaël, di origine ebraica, viene educata all'antifascismo e sin da giovane età partecipa alla resistenza anti-fascista a Roma iscrivendosi al Partito Comunista Italiano.
Questa donna, dalle tante sfaccettature, passioni e attenta ai cambiamenti della politica e del nostro paese, ha contribuito alla nascita de la Repubblica. La sua carriera giornalistica era cominciata con l'Unità, all'inizio degli anni Sessanta ma prima ancora era stata corrispondente da Parigi per il settimanale Vie Nuove. Poi, dalla metà degli anni Sessanta al 1970 era stata direttore di Noi Donne e poi inviato per Paese Sera. E poi Repubblica, per più di trent'anni. E' stata anche, dal 1983 al 1986, presidente della Federazione nazionale della stampa italiana. Continuerà anche la sua attività politica divenendo assessore del comune di Pescara, occupandosi in particolare degli sfollati e indigenti. Una donna instancabile che dedica la sua vita anche ad una vasta produzione saggistica: L'uomo che sognava la lotta armata (1984) a Pane Nero; Donne e vita quotidiana nella seconda guerra mondiale (1987) a Il lungo freddo; Storia di Bruno Pontecorvo, lo scienziato che scelse l'Urss (1992), da Botteghe Oscure addio.
Per terminare nel 2006 pubblica Diario italiano, raccolta dei pezzi da lei scritti per la Repubblica.
Aveva a cuore la condizione femminile tanto da esprimersi anche su temi delicati e importanti quali divorzio, aborto, fecondazione assistita e viene definita da Eugenio Scalfari "una donna laica e libera" ed ancora "una femminista nel partito più maschilista di tutti". 
E' venuta a mancare una grande protagonista dei nostri tempi, esempio di determinazione, impegno e rifiuto del conformismo, una donna appassionata, tenace e con tanta voglia di sapere.


Conquistare il successo senza trucchi né colpe
Corri, bambina, corri..., tu che hai buona la testa, le gambe e il cuore. Corri senza rallentare davanti agli ostacoli, alla stanchezza, alla nostalgia (che pure talvolta ti coglie) del tempo della lentezza e della protezione. Corri per arrivare dove avevi deciso, per soddisfare il tuo sogno e la tua ambizione. La modestia, la rinuncia alle proprie ambizioni, se pure riuscirono, segretamente, a nutrirle, fu il connotato delle donne delle generazioni che ti hanno preceduto, donne educate alla modestia e alla rassegnazione, a mettersi al servizio dell'ambizione del maschio della famiglia, fosse il marito, il fratello, il figlio. Tu sei diversa, tu hai deciso di arrivare dove ti sei proposta. Tra le donne che oggi hanno successo, molte portano nomi illustri. Hanno successo, dunque, per diritto ereditario. Tu non hai un nome illustre, né una famiglia importante alle spalle, ma hai buona la testa, le gambe e il cuore. E hai diritto a correre, e ad arrivare prima se la corsa non sarà truccata. Noi, della generazione che è venuta prima di te, una generazione che si è impegnata nella corsa, che spesso ha vinto, che più spesso ha perso, ti daremo una mano, se ce la chiederai. Ma tu devi sapere che hai diritto a una corsa non truccata, che hai diritto al successo.

Miriam Mafai. 

Grazie per il tuo impegno e le tue parole che devono aiutarci a non smettere di correre anche se la strada è sempre più in ripida!

Nessun commento:

Posta un commento