giovedì 13 settembre 2012

Clara Schumann: una delle prime grandi concertiste europee

Google, oggi, celebra e porta alla ribalta dei più un personaggio molto interessante.
Anche su questo blog non può mancare un piccolo omaggio per Clara Schumann, compositrice e pianista tedesca, ma prima ancora una gran donna.



La musica era nel destino di Clara Josephine Wieck Schumann, sin dalla nascita. Suo padre, infatti, cantore e insegnante di piano, aveva fondato una fabbrica di pianoforti; la madre era cantante e pianista e il nonno un celebre compositore. La famiglia, ben presto, si accorge delle doti di Clara, che viene destinata a corsi privati, con l'intento di renderla una virtuosa del piano.
Alla scuola del padre, la donna conosce Robert Schumann e se ne innamora. Il matrimonio, osteggiato dalla famiglia, avviene al compimento dei suoi 21 anni e nel contempo la carriera della Schumann comincia a prendere il largo, con i primi concerti anche in giro per l'Europa.
All’inizio della sua carriera artistica, Clara Schumann divenne conosciuta principalmente per le esecuzioni di pezzi già popolari e di successo, selezionati dal padre. Successivamente maturò un particolare gusto per i nuovi compositori dell’epoca romantica come Chopin, Mendelssohn e naturalmente Robert Schumann. Iniziò a mettere insieme da sola i programmi, inserendo anche composizioni di Haydn, Mozart, Brahms e Beethoven.
Ben presto, però, Robert comincia a dare segni di squilibrio mentale e Clara è così costretta ad accudirlo, sino al necessario internamento. Ci sono otto figli da crescere e per farlo la musicista decide di moltiplicare gli sforzi lavorativi. Nel 1854 realizza 22 concerti europei in appena due mesi e non si risparmia neanche nei mesi a seguire. Ben presto, però, il suo corpo comincia ad accusare grossi problemi, soprattutto a un braccio sinistro, che non sembra rispondere alle cure.
Spesso non riusciva a dormire, annullò diversi concerti, le cure a base di oppio e l'immobilità non le giovarono, perché dopo poco tempo i dolori ritornavano.
Ma Clara non volle fermarsi e anzi decise di impegnarsi in performance sempre più difficili: nel 1861 suonò l'impervio concerto N°1 in re minore di Brahms, che le richiese uno sforzo fisico immenso. 
«La Wieck-Schumann soffriva di quella che oggi chiamiamo "sindrome da sovraccarico — spiega Rosa Maria Converti, responsabile dell'ambulatorio "Sol Diesis" dedicato ai musicisti, dell'Istituto Don Gnocchi di Milano —. È una delle patologie più frequenti dei pianisti e dipende dal fatto che il musicista suona pezzi che sono al di sopra delle sue possibilità, senza un'adeguata preparazione fisica, oppure suona troppo: c'è chi va avanti anche 15 ore, magari senza pause, senza stretching». Clara, grazie alla forza di volontà, alla ferrea disciplina e alle buone regole di postura apprese fin da piccola non cedette, anche se le capitava di non riuscire a muovere altro che le dita. Poi, fra il 1873 e il 1875, il crollo: annullò tutti i concerti in Inghilterra e negli Stati Uniti per trovare finalmente una soluzione al suo dolore cronico e rischiò di cadere in depressione mentre tentava i curarsi in ogni modo, facendosi visitare da innumerevoli medici.

L’ultimo concerto pubblico di Clara Schumann si tenne nel marzo del 1891. Cinque anni dopo, morì a causa di un infarto quando aveva 76 anni. È sepolta nel cimitero di Bonn insieme con il marito Robert.

Negli ultimi anni di vita Clara Schumann fu costretta su una sedia a rotelle e divenne quasi completamente sorda. La sua storia interessò diversi storici della musica e affascinò scrittori. Nel 1947 l’attrice Katharine Hepburn interpretò il suo ruolo nel film Canto d’amore, ispirato alla storia sentimentale tra Clara e Robert, che contribuì a farla conoscere a un pubblico più ampio e popolare.

Così la ricordiamo:


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