lunedì 13 giugno 2011

Eloisa


Eloisa è una donna, realmente esistita,vissuta nel medioevo. Fù educata dalle monache nel convento di Argenteuil. Nipote di Fulberto, chierico della cattedrale Notre-Dame. Quando ebbe l'età per andare in sposa, lo zio decise che prima dell'evento avrebbe coronato gli studi con l'aiuto di un precettore. A quel tempo, in Francia, circolava il nome di Abelardo: maestro noto per le doti nella dialettica e per la cultura immensa. Fulberto decise che la nipote avrebbe avuto il miglior maestro: Abelardo, il quale accettò. Eloisa era molto giovane, alta e bionda, grandi occhi e un sorriso dolcissimo. "Appena prese a interrogarla, si stupì per la vastità delle sue conoscenze e la scioltezza con cui sapeva esporle. Nessun'altra donna aveva mai mostrato di fronte a lui una simile padronanza nel condurre la discussione". Ciò che mancava ad Eloisa era l'approccio critico: la giovane aveva sempre studiato da sola, senza confronto se non con lo zio, senza domande da porre a qualcuno. Infatti, come lo stesso Abelardo le disse: "senza lo scambio,il confronto, la discussione,anche il più vasto dei saperi rischia di inaridire". Cominciarono le lezioni e fra i due cominciò a nascere anche l'amore, col pretesto di seguirla con più costanza, Abelardo si fece ospitare in casa di Fulberto. Tra il maestro e l'allieva nacque una storia d'amore ma lo zio, venutone a conoscenza, giurò vendetta per il tradimento. Intanto Abelardo,partito per la Bretagna, tornava a Parigi. Al ritorno gli giunse un biglietto di Eloisa: " Fai attenzione, mio zio ti sta cercando...mi tiene prigioniera nella mia stanza.Ma io sono felice, non rimpiango nulla. Aspetto un figlio!". Di nascosto i due amanti si incontrano e Eloisa parte per la Bretagna, dove sarà al sicuro. Abelardo la raggiungerà dopo avere affrontato Fulberto. Abelardo e Fulberto accordano il matrimonio fra Abelardo ed Eloisa, il quale (per volere di Abelardo,intento a salvaguardare la sua reputazione di maestro, resterà segreto). Ecco che Eloisa lascia il bimbo in Bretagna( chiamato Astrolabio "colui che abbraccia le stelle" e che non rivedrà mai più) e torna a casa dallo zio. Quest'ultimo, preso dalla sete di vendetta, viene meno ai patti svelando il matrimonio fra l'allieva ed il maestro. Venuta a sapere del patto fra Abelardo e Fulberto, Eloisa cmmenta così :"quale felicità se tu fossi legato a me dall'amore,anzichè dal vincolo matrimoniale" ed incoraggia Abelardo a difendere la sua reputazione. Eloisa dice ad Abelardo che suo zio ha raccontato a tutti del loro matrimonio, ragion per cui Eloisa viene allontanata dalla casa dello zio e per volere di Abelardo, si rifugia in un convento. Come aveva promesso, Fulberto si vendicherà di Abelardo facendolo evirare. Abelardo per la vergogna decide di prendere i voti, lo stesso farà Eloisa. Fra i due vi è uno scambio di lettere nelle quali Eloisa (ventenne quando prende i voti) continua ad esprimere tutto il suo amore mentre Abelardo ormai scrive da religioso, non d'amante. Lo stesso Abelardo,infatti,scrive:" piangi per chi ti ha salvata, non per chi ti ha sedotta...piangi il Signore che è morto per te". Eloisa si identifica con l'immagine,tipica del medievo, della donna che tenta l'uomo e quindi in una sorta di Eva e cita alcuni passi delle sacre scritture in cui la donna è stata fonte di disgrazie per l'uomo. La stessa Eloisa scriverà in una lettera: " a peccare siamo stati in due, ma tu solo hai pagato" . I due vissero il resto della loro vita separati incontrandosi pochissime volte. Abelardo non scriveva ad Eloisa se non per motivi religiosi ed Eloisa,ancora una volta, dovette sepellire il suo amore. Nel frattempo Abelardo scrisse delle lettere, probabilmente ad un amico immaginario, componendo un'opera dal titolo "storia delle mie disgarzie". Opera letta da Eloisa con estrema amarezza in quanto l'uomo che aveva amato e che ancora amava non esisteva più. Abelardo muore nel 1142, Eloisa diventa badessa e muore all'età di 63 anni. Pietro il Venerabile, abate di Cluny, scriverà di Eloisa: "...mentre tutto il resto del mondo,come intorpidito da una meschina indifferenza, rifuggiva da questi esercizi e la sapienza non sapeva più dove posare i suoi piedi, non dico presso le donne, dalle quali era stata completamente bandita, ma neppure presso gli uomini, tu, con quella eccezionale passione per gli studi, sei prevalsa su tutte le donne e quasi hai superato tutti gli uomini". Oggi i resti dei due amanti riposano accanto nel cimitero Père Lachaise.

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